Il resiano fa parte delle varietà minoritarie slovene tutela dalla legge statale n. 482/1999. Dal punto della vista della dialettologia slovena, il resiano è il dialetto più nord-occidentale dei dialetti littorali (primorščino narečje) (cfr. SLA, 11-14). A differenza degli altri dialetti sloveni in Italia, che trovano la loro naturale continuazione nel territorio sloveno o austriaco, il resiano è presente solo in Val Resia (cfr. Šekli 2024, 219). La comunità della Val Resia rivendica da sempre un alto grado di autonomia dalla Slovenia. Sia nella propria tradizione popolare che nella cultura di contatto friulana esiste il mito di una discendenza russa (cfr. Dapit 2001). Come etnonimo, sia dai friulani che dalla stessa comunità viene utilizzato roseàns ‘resiani’, non ‘sloveni’ e neanche ‘slavi’ (Dapit 2001, p. 309). Dagli anni ’90, su incarico dell’amministrazione comunale di Resia, viene sviluppata un’ortografia e una grammatica normativa-didattica come espressione di una lingua standard resiana (varie pubblicazioni, vedi sotto; secondo quanto dichiarato dal responsabile del progetto Han Steenwijk, il progetto è bloccato per motivi politici dal 2020).
Le varianti locali sono ancora utilizzate da circa 1300 persone (Dapit 2001, p. 312). La lingua standard slovena non ha domini funzionali nella Val Resia. A differenza dei territori che fino alla Prima Guarra Mondiale facevano parte dell’Austria, soprattutto le province di Gorizia e Trieste, non c’è una scuola bilingue italiano-slovena: lo sloveno standard non viene insegnato nella scuola pubblica (cfr. Šekli 2024, 222-223).