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Le nostre varietà

AlpiLinK raccoglie dati per tutte le varietà linguistiche alpine italiane, appartenenti alle famiglie linguistiche germaniche, (reto-)romanze e slave. Date un’occhiata alla mappa qui sotto per scoprire di quali varietà si tratta e dove possiamo trovarle. Sotto la mappa trovate l’elenco di tutte le varietà di AlpiLinK.

Con il termine cimbro ci si riferisce alla varietà germanofona parlata nelle isole linguistiche di Luserna/Lusérn, in provincia di Trento (che conta ad oggi alcune centinaia di parlanti), di Giazza/Ljetzan, nell’area storica dei XIII Comuni in provincia di Verona (alcune decine di parlanti) e di Roana/Robaan, nell’area storica dei VII Comuni dell’Altopiano di Asiago in provincia di Vicenza (non più di una decina di parlanti).

L’area francoprovenzale si estende in Piemonte, tra la Val Sangone e la Val Soana, e nell’intero territorio della Valle d’Aosta, con l’esclusione delle tre colonie walser della Valle del Lys. Varietà di tipo francoprovenzale sono storicamente parlate anche nella Francia centro-orientale e nella Svizzera occidentale.

Il friulano (furlan) è una lingua parlata nella regione storica del Friuli al confine con l’Austria (a nord) e la Slovenia (ad est). Si è sviluppata verso la fine dell’Alto Medioevo dal latino volgare nella zona intorno ad Aquileia.

Il ladino è parlato in alcune aree alpine del Trentino-Alto Adige e del Veneto, dove rappresenta la continuazione diretta della variante locale del latino volgare. La denominazione ladin inizialmente era molto ristretta, forse riservata solo alla varietà della Val Badia, ma in seguito è stata estesa all’intero gruppo retoromanzo delle valli dolomitiche.

I dialetti lombardi appartengono ai dialetti gallo-romanzi. Oltre che in Lombardia, sono parlati in Svizzera nel Canton Ticino e nei Grigioni italiani, nella provincia piemontese di Novara tra il Sesia e il Ticino, e nella parte occidentale del Trentino.

Il mòcheno è una varietà germanica parlata in Trentino nella Valle del Fersina, ca. 20 km ad est della città di Trento. I parlanti, oltre al termine mòcheno usano anche de inger sproch (‘la nostra lingua’) per riferirsi alla propria varietà. I primi coloni tedeschi si insediarono nella valle del Fersina intorno al XIII secolo ed erano originari sia del Tirolo che di altre località circostanti, colonizzate da comunità germanofone.

Le varietà occitane sono parlate da circa 10-15.000 persone nelle valli piemontesi delle province di Cuneo e Torino comprese tra l’Alta Val di Susa (a nord) e la Val Vermenagna (a sud). Questo territorio rappresenta l’estensione orientale di una più vasta area che si estende attraverso l’intero meridione francese. Le varietà occitane parlate in Piemonte, localmente chiamate patois parlar a nosto modo (‘parlare nella nostra maniera’), sono caratterizzate da una notevole variazione geografica: a causa della mancanza di un centro unificatore, non è mai emersa una varietà di riferimento.

Le varietà propriamente piemontesi sono quelle parlate nella parte centrale del Piemonte. Tra queste, la varietà di Torino ha assunto nel corso del tempo una posizione predominante, e infatti il termine “piemontese” è di impiego abituale in riferimento alla koinè regionale a base torinese, diffusa non solo in alcuni centri principali (Ivrea, Lanzo Torinese, Susa, Pinerolo, Dronero, Cuneo), ma anche nei repertori delle comunità occitana e francoprovenzale.

Il resiano fa parte delle varietà minoritarie slovene tutela dalla legge statale n. 482/1999. Dal punto della vista della dialettologia slovena, le varianti locali della Val Resia costituiscono il gruppo più nord-occidentale dei dialetti littorali (primorščino narečje) (cfr. SLA, 11-14).

La località di Plodn (in italiano: Sappada; in tedesco: Pladen), in cui si parla la lingua minoritaria tedesca sappadino, si trova sul corso superiore del fiume Piave nelle Alpi Carniche. Nella prima dettagliata fonte scritta – un documento risalente al 1296 – si fa riferimento ad un insediamento che esisteva già “da tempo immemorabile”, e che deve quindi essere avvenuto decenni prima.

A Sauris (in tedesco: Zahre) nel Nordest d’Italia si parla una lingua minoritaria tedesca: de zahrar sproche. Sauris si trova nella regione storica del Friuli, oggi provincia di Udine nella regione autonoma del Friuli-Venezia Giulia. Il paese è situato a ca. 1300 m di altitudine sulla Valle del Tagliamento in un’area in cui il contatto linguistico è la regola piuttosto che l’eccezione.

Lo sloveno è una delle lingue minoritarie ufficialmente riconosciute dall’Italia attraverso la legge statale n.482/1999. La regione più settentrionale in cui si parla sloveno è la Val Canale (sloveno: Kanalska dolina), che è quadrilingue: lo sloveno fa parte di repertori individuali insieme al tedesco, all’italiano e al friulano.

La Val Canale, situata al confine con l’Austria e la Slovenia, è oggi parte della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, nell’estremo nord-est dell’Italia. Soprattutto nei comuni di Tarvisio, Malborghetto-Valbruna e Pontebba, sono presenti comunità plurilingui ufficialmente riconosciute come quadrilingue. Oltre alla lingua nazionale italiana e alla lingua ufficiale regionale friulana, la popolazione utilizza il dialetto bavarese meridionale storico, che è la continuazione del carinziano, e lo sloveno. Inoltre è diffuso il tedesco standard, a causa della vicinanza con l’Austria.

Timau (Tischlbong) si trova a 820 metri di altitudine nel nord-est dell’Italia, al confine con l’Austria. Secondo la tradizione orale, minatori provenienti dalla valle del Gail in Carinzia e dal lago Weissensee si stabilirono lì prima della fine del XIII secolo, nelle vicinanze della vecchia strada romana Via Julia Augusta, che da Aquileia si dirigeva verso nord, collegando la Carnia Friuli e la Carinzia.

I dialetti tirolesi sono parlati in Austria, nel Bundesland Tirol, e, in Italia, nella provincia autonoma di Bolzano-Alto Adige. Si tratta di un gruppo di dialetti con differenze anche notevoli da valle a valle che dal punto di vista dialettologico appartengono al bavarese meridionale.

Il dialetto parlato nella provincia di Trento è di origine romanza. Le sue varietà sono di tipo veneto nella parte orientale della provincia e di tipo lombardo nella parte occidentale; l’area centrale presenta caratteristiche miste, mentre nella bassa Valle dell’Adige è parlato un dialetto di transizione fra il trentino centrale e il veronese.

I dialetti veneti ricoprono una vasta area dell’Italia nord-orientale, concentrandosi nella regione Veneto ma includendo anche buona parte del Trentino e del Friuli, oltre ad avere una forte presenza in territori oltremare a seguito della grande emigrazione italiana nel XIX e XX secolo.

La presenza Walser in ambito italiano è attualmente rappresentata da alcune piccole comunità parlanti varietà altissimo alamanne stanziate nelle aree montane piemontesi e valdostane, specie alle pendici del Monte Rosa (in particolare nella Valle del Lys, in Val d’Ossola, in Valsesia e in Val Mastallone).